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PSICOTERAPIA CORPOREA
La storia della psicoterapia corporea
La centralità del corpo nella psicoterapia riconosce a Wilhelm Reich il contributo fondamentale. Egli per primo concepì il concetto di identità funzionale psiche-corpo osservando l’espressione del movimento energetico somatico ed emozionale che l’organismo manifesta. Il processo di identità funzionale lo condusse alla scoperta della profonda connessione esistente tra i processi psicologici, affettivi, emozionali, da un lato, e gli atteggiamenti corporei, le contrazioni muscolari, il funzionamento neurovegetativo e i tratti caratteriali dall’altro.
Chiamò questo ambito di ricerca Funzionalismo Energetico.
Sviluppò un approccio terapeutico denominato Vegetoterapia carattero-analitica che poi successivamente denominò Orgonoterapia, quando ebbe la prova che nel soma i movimenti energetici (espansione, concentrazione, contrazione, pulsazione e risonanza) erano coerenti a specifiche funzioni bioenergetiche. Osservò l’azione sensibile di una specifica forma di energia presente nel corpo e nel cosmo, e la nominò Orgone.
La psicoterapia di derivazione reichiana accompagna la persona a sciogliere i nodi disfunzionali (emozionali, corporei, relazionali e caratteriali) per permettere una maggiore pienezza di vita e un maggior senso di vitalità, un maggior contatto con se stessi e con il mondo, un maggior senso di consapevolezza di sé, di radicamento interno e di presenza nel processo di coscienza di sé nella vita.
Sua figlia, Eva Reich, anch’essa medico e terapeuta, continuò dal 1950 al 2004 la ricerca di suo padre in ambito di funzionalismo energetico sviluppando un approccio terapeutico denominato Bioenergetica Dolce, proprio per centrare il focus sulla funzione bioenergetica alla base di ogni processo vivente, in accordo con le ultime ricerche di suo padre.
Con Eva Reich e in particolare con il suo “Principio del Minimo Stimolo” si ha un contributo significativo e sostanziale nel campo metodologico e clinico. Con il suo apporto si chiariscono e mettono metodologicamente in forma le leggi bioenergetiche che promuovono la salute e l’autoregolazione bioenergetica e che prevengono nell’organismo le patologie biopatiche sin dall’inizio della vita.
Per prima lavorò terapeuticamente con i contenuti emozionali e somatici depositati nella”cassetta dei ricordi” del sistema implicito della memoria formati, depositati e racchiusi nel corpo dal concepimento ai primi due anni di vita, quando ancora l’emozione è preverbale e pre-soggettiva, in quanto esiste il Me e non è ancora consolidato l’Io.
Per prima osservò clinicamente come il processo di risonanza bioenergetica si esprimesse emozionalmente nel corpo attraverso il calore e il flusso delle correnti vegetative dell’energia vitale.
Lo chiamò Glow and Flow, ardere e fluire. Osservò che in quanto esito del processo di contatto bioemozionale, crea sintonizzazione, regolazione affettiva e autoregolazione bioenergetica e neurovegetativa.
I fondamenti teorici e clinici della psicoterapia energetico-corporea reichiana hanno prodotto l’articolarsi di molti altri rami nel grande albero delle psicoterapie ad orientamento corporeo, ma tutti riconoscono in Wilhelm Reich il primato e il mentore da cui questi orientamenti hanno avuto origine.
Tra i più vicini epistemologicamente la Bioenergetica Dolce di Eva Reich, la Functional Analysis, la Vegetoterapia Carattero Analitica, la Bioenergetica di A. Lowen.